Fumo una sigaretta, così mi rilasso». Falso. La sigaretta ha creato ansia per un principio di crisi d’astinenza dato il tempo trascorso dalla precedente e, aspirando di nuovo il tabacco, semplicemente “normalizzo” la situazione, cancellando quel po’ di tensione creatasi. Così secondo il professore Cristiano Chiamulera, ordinario di Farmacologia all’Università di Verona, si deve leggere, in modo corretto, il “mito” della sigaretta rilassante.
la dipendenza da fumo si instaura creando «adattamenti plastici del cervello. Il che non significa che i fumatori abbiano danni al cervello, ma delle diversità. Un po’ come il muscolo che cambia se allenato. Se smetto col tabacco, tutto il cambiamento viene in evidenza, l’equilibrio che si era creato diventa squilibrio e si manifesta anche poche ore dopo una sigaretta. Creando appunto nervosismo, ansia».
Quindi il fumo danneggia anche il cervello